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Il viaggio nel mondo delle Svuotapalle sta per finire, Il prossimo blog di racconti su quale tema?

venerdì 23 novembre 2012

Assaggio goloso (dal web)

L'idea di essere corteggiata da quell'uomo, più giovane di lei di almeno dieci anni, la intrigava, eppure Mariarosa tentava in ogni modo di reprimere quel pensiero.
Il suo corpo mostrava curve morbide e piene, i suoi fianchi parlavano del piacere non solo di cucinare ma anche di gustare quel cibo, senza però che ciò infastidisse gli occhi maschili che si posavano su di lei.
 
"Vederti all'opera in cucina è uno spettacolo, sai? Quasi come mangiare quello che prepari."
Mariarosa sentì di arrossire leggermente in viso per quel complimento inatteso.
"Non fermarti" continuò lui. "Non voglio disturbarti. Continua come se io non ci fossi…"
 
"Sei bella, lo sai?" le sussurrò.
Mariarosa sentì il cuore che le batteva forte. "Dai, Nicola… ti prego…"



Nel dirlo le sue mani raggiunsero la curva piena e soda delle natiche e la tirò con forza ancora più vicino a sé. Mariarosa sospirò forte, facendogli capire che gradiva, in un evidente invito a osare ancora.
Le mani di Nicola si aprirono palpando a lungo da sopra la stoffa della gonna per poi cercarne velocemente l'orlo e insinuarsi al di sotto. La curva esterna della coscia di Mariarosa vibrava calda fra le sue dita.
 
"Autoreggenti…" sussurrò, sorpreso e compiaciuto, non appena sfiorò la balza delle calze. Mariarosa arrossì. "I collant mi danno fastidio" cercò di spiegare, con un leggero affanno.
Nicola, sorridendo del suo imbarazzo, osò ancora.
Le sue mani ripiegarono la gonna, finché solo il velo leggero degli slip separava le sue carezze dalle natiche morbide di Mariarosa, raggiunse con le dita l'elastico delle mutandine.
 


"Toglitele, dai..." rispose lui deciso. "Sei pazzo?... No, ti prego... Devo cucinare..."
"Toglitele, e ti lascio cucinare in pace..."
Nicola non attese la risposta e con un gesto delicato ma deciso le fece scivolare a terra.
Mariarosa non disse una parola alzando la gamba destra per sfilarle completamente.
Nicola s'inginocchiò, le raccolse e stringendole nel pugno della mano sinistra ne annusò il profumo. "Continua quello che stavi facendo, non badare a me…"
Accettò implicitamente il gioco di far finta di nulla, di ignorare che l'uomo era rimasto accovacciato ai suoi piedi, sdraiato a terra osservava quel paradiso di pelo.
"Che meraviglia..." sospirò poco dopo Nicola sfiorando con le dita le pieghe del suo inguine.
Mariarosa sussultò, ma invece di stringere le cosce le aprì ancora un poco.



"Oohh Nicola…"  le sfuggì in un sussurro.
"Non dire nulla… continua a preparare la colazione…" intimò lui da terra, dolcemente, mentre cambiava posizione.
Mariarosa ci provò, ma non riuscì a trattenere un lungo gemito quando la lingua dell'uomo iniziò a sfiorare la carne morbida della sua figa calda.
"Nicola… ti prego… su…". Ma il suo ventre, le sue anche, le sue cosce danzavano al ritmo di quella lingua audace e sfrontata. A volte guizzante e rapida, a volte lenta e carezzevole, la lingua di Nicola sembrava capace di insinuarsi ovunque, fuori e dentro di lei.
La sensazione intensa di piacere la scuoteva, costringendola a stringere convulsamente le mani al bordo del tavolo per mantenersi in equilibrio. Poi, proprio quando sentiva sempre più prossimo il momento dell'orgasmo, Nicola cominciò a concentrarsi sul clitoride.
 
"Sei davvero un pazzo…" sussurrò, con le gote rosse e il respiro affannato.
"Scusami, ma a quello spettacolo non ho resistito", le stava dicendo Nicola, con una smorfia impudente e i contorni della bocca ancora umidi di lei. "Ma ora ti lascio cucinare, promesso… Vado ad apparecchiare la tavola"
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Era talmente soddisfatto da non far troppo caso al fatto che con la scusa di una posata scivolata a terra Mariarosa sembrava scomparsa sotto la tovaglia a fiori. Se ne rese conto quando sentì due mani leggere armeggiare con la zip dei suoi pantaloni. Ora era lui a dover stare al gioco: continuare a mangiare e far finta di niente. Ma il cazzo reagì presto al pensiero di quel che stava accadendo e si offrì teso e turgido appena liberato dalle stoffe.
Due labbra morbide e una lingua vivace cominciarono a ricamarci sopra in modo delizioso.
Nicola rallentò il ritmo della colazione, sospirò e distese le gambe allargandole un poco.
Quella goduria era qualcosa da gustare a lungo, più a lungo possibile.
Accovacciata fra le sue gambe, leccava e succhiava, scivolava sulla pelle tesa del suo cazzo voglioso, assecondava i fremiti di piacere aumentando e diminuendo i movimenti. 
Nicola era ormai vicinissimo all'apice del piacere, allora lei riprese fra le labbra il suo cazzo imperlato, lo succhiò ancora, fece scivolare la lingua, strinse le sue cosce. Quando lui con un gemito rumoroso annunciò il proprio imminente orgasmo, lei andò a stringere dolcemente il seno intorno al suo sesso lasciando che le stille del suo seme ricadessero sulla sua pelle.
"Sublime… Eccezionale…"

2 commenti:

  1. splendido favoloso...sesso unito al gioco..ed era solo la colazione...ti va venire l'appetito per il pranzo e la cena,....fatti viva su m sn :P

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