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Il viaggio nel mondo delle Svuotapalle sta per finire, Il prossimo blog di racconti su quale tema?

giovedì 15 novembre 2012

Mani di fata (libero adattamento dal web)



Margherita, diciannove anni, è di gran lunga la più bella e la più desiderata Svuotapalle del paese.
Un metro e settanta, un fisico da indossatrice, mora e con gli occhi grigi, è il sogno erotico di tutta la popolazione di Pallepiene. Un sogno, null’altro, perché tutti sono convinti della serietà e della riservatezza della ragazza.
Ma Alberto sa per certo che le cose stanno in tutt’altro modo.
Margherita, che lui ha soprannominato “mani di fata” a suo dire è un’artista del cazzo, nel senso che adora far scivolare le sue belle mani su membri turgidi e duri, palparli e masturbarli, fino a svuotarli del loro prezioso succodipalle.
Non c’è Pallepiene che possa dire di averla scopata, o di essersi fatto fare un pompino. Ma di lavoretti con le mani, la Svuotapalle, è la regina.
Oggi pomeriggio, alle sei, ne darà una dimostrazione. Margherita ha l’eccitazione nello sguardo ed il rossore le imporpora il viso. Alberto, senza perdere tempo, dice di seguirlo, che conosce un posto tranquillo e appartato. Margherita lo segue insieme ad un nuovo incredulo Pallepiene. Alberto si siede sul letto e, sorridendo beffardamente inizia ad armeggiare con la cintura dei pantaloni:la allenta, fa scendere
la lampo e, contorcendosi, si arrotola i jeans alle caviglie. Poi si sdraia completamente, le mani incrociate dietro la testa, gli slip neri già rigonfi del suo giovanile turgore. Margherita, se prima era parsa eccitata, ora si mostra letteralmente impaziente. In un attimo si siede accanto ad Alberto e gli posa la mano destra sugli slip, premendo leggermente sul pene eretto, ma ancora costretto dalla stoffa dell’indumento. 
Mentre Alberto chiude gli occhi con espressione beata, l'altro è ancora incredulo per quello che sta vedendo. L’integerrima Margherita, la ragazza più bella del paese che accarezza uno slip di cotone maschile e la sagoma di un pene duro e fremente! Margherita, con entrambe le mani, fa scivolare gli slip lungo le gambe di Alberto, portandoli ad ammucchiarsi con i jeans, alle caviglie. Il cazzo, non più costretto, si erge prepotenteLa mano destra di Marherita si posa sulle palle di Alberto, ed inizia a risalire, leggera e impalpabile lungo l’asta spasmodicamente dritta, sfiorando ed accarezzando, le dita aperte, il palmo sulla carne. Arrivata sulla punta, ridiscende, e poi risale, in un contatto così delicato da sembrare inconsistente. Quando le dita si serrano attorno al membro, la bocca le è diventata secca per l’eccitazione e l’attesLa mano torna a salire, e quindi ridiscende, al ritmo, lento ed ipnotico, di una sega appena accennata: Alberto è il ritratto della felicità. Completamente rilassato, il  
Pallepiene ha riaperto gli occhi e tiene lo sguardo fisso su quella mano, prigioniero del piacere che Margherita gli sta donando. Solo per un istante lo si vedo girare la testa e fissare l'altro Pallepiene. Il suo è un muto invito a farsi avanti, a non perdersi, quell’occasione.Dopo un ultimo attimo di incertezza, l'altro si abbassa i pantaloni e gli slip, ritrovandosi nella medesima posizione di Alberto; il cazzo è un palo dritto, gonfio come non
mai, già vicinissimo all’esplosione. Margherita lo guarda e gli sorride. Si possono immaginare le sue mutandine fradice di umori, dolci e profumati, ed i suoi capezzoli, si intravedono sotto la maglietta attillata.     
La destra su Alberto, la sinistra sull'altro, instancabilmente accelerano il ritmo delle seghe, rallentandolo ad arte, di tanto in tanto, quando i due peni



palpitanti le comunicano tutta la loro urgenza di esplodere nell’orgasmo liberatorio; li delizia e li tortura, ritardando il culmine, il momento finale di quella svuotata incredibile. Margherita si accorge del loro stato e, con consumata maestria, li conduce verso il traguardo desiderato. Le sue mani scivolano ancora una volta verso il basso, ritraggono completamente la pelle dei due cazzi: le cappelle esposte

vengono percorse per pochi attimi dalle sue dita, le unghie a strappare brividi. Poi li riprende in mano, alla base, e, velocemente, li masturba, i suoi occhi a cercare i primi schizzi. I due Pallepiene vengono quasi contemporaneamente con alti spruzzi di succodipalle, caldo, denso, bianco, fra gemiti e sospiri. La pelle tesa del loro ventre è inondata, mentre le mani di Margherita rallentano sapientemente il ritmo, quasi fino a fermarsi...





 


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