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Il viaggio nel mondo delle Svuotapalle sta per finire, Il prossimo blog di racconti su quale tema?

sabato 10 novembre 2012

Emanuela in piscina

Era una domenica pomeriggio, di quelle afose che non sai dove stare. Emanuela decise per la piscina. Era da sola, tutti i suoi Pallepiene erano altrove e a molti di loro non piace la piscina, preferiscono andare al mare. Vicino a lei uno dei tanti gruppetti di ragazzi. Erano in quattro, poco più che maggiorenni. Era veramente uno spettacolo per lei osservarli. Con i loro corpi flessuosi, abbronzati e levigati, con i loro scherzi puerili e le loro voci che si rincorrevano sguaiate, ma per lei divertenti e spensierate. Di tanto in tanto sentiva i loro argomenti: erano sempre gli stessi. La voglia di trovarsi la ragazza, quelli di loro che ce l’avevano già e avevano già scopato mettendo in pratica tutte le posizioni che avevano visto su delle riviste porno. Poi un gelato, poi una coca, poi una sigaretta, poi un tuffo per poi tornare a sdraiarsi sull’asciugamano per asciugarsi.
Emanuela non fece troppo caso a quella buffa sensazione di averli già visti da qualche parte...

Tra di loro aveva notato un ragazzo moro, alto e muscoloso, con un costume blu  a anche troppo stretto per lui.
Ad un certo momento gli altri tre si alzano per scendere negli spogliatoi lasciando da solo il ragazzino moro con il costume blu. Stava tenendosi in mano un uccello così grosso da non credere e in piena erezione. Emanuela  ha capito subito che si stava masturbando.
 
Contemporaneamente lui nota la presenza della Svuotapalle e si volta regalandole uno splendido sorriso senza togliere le mani da dove ce l’aveva. Sembra molto soddisfatto nel far vedere il suo attributo. Saranno stati abbondanti venti cm con una discreta circonferenza, tanta da non riuscire a chiudergli la mano intorno. Così finiscono seduti vicini e Emanuela comincia ad accarezzarglielo in tutti modi. 
Poi lo prende in bocca; non è facile leccarglielo bene tanto è grosso, ma si impegna con tutte le sue forze. E ci riesce perché lo sente godere molto intensamente. Quando viene, le riempie tutta la faccia e quello che ha sulle labbra lo ingoia. Poi glielo riprende in bocca per pulirglielo meglio.  Il giovane Pallepiene quel giorno ha goduto come poche volte in vita sua. Emanuela rimane un po' seduta lì per riprendersi dal godimento appena vissuto fumando una sigaretta...
...poco dopo, la Svuotapalle vede dallo spiraglio della porta dello spogliatoio uscire un altro dei ragazzi del gruppetto. Lo vede tirare diritto e li per lì ha pensato che anche lui avesse avuto voglia di svuotare. Non ci pensa più e continua a fumare. Alza la testa un momento e lo vede fuori senza costume appoggiato al muro. Nell'incrociarsi degli sguardi, si avvicina alla Svuotapalle e le parla con la prima scusa che gli viene in mente...
Lentamente prende la sigaretta dal pacchetto che lei aveva in mano. Mentre la sta accendendo, è in piedi di fronte a lei con il membro nudo all'altezza della sua faccia.
La Svuotapalle allunga una mano sulla sua coscia forte e muscolosa e piano piano risale verso il punto del desiderio. Fa salire la mano dalla gamba e incontra le sue palle belle tese.
 
Emanuela comincia ad accarezzarglielo. Il Pallepiene si lascia fare. Sbuffa fiati di fumo mentre lei con avidità ha preso a succhiarglielo. Non ce l'ha grosso come l'amico ma sempre di un bel calibro. Dopo poco le schizza copiosamente su tutta la faccia e sul petto mentre con la lingua lei gli ripulisce la cappella e ingoia un po del suo sperma.
 
 
A quel punto era chiaro che il primo Pallepiene aveva raccontato agli amici cosa era successo, perchè poco dopo essersene andato il secondo, è arrivato il terzo. Stessa manovra tattica solo che stavolta è stato Emanuela la primo a parlare. Rimasta seduta sull'asciugamano e avvistato il Pallepiene in avvicinamento gli ha chiesto se anche lui avesse voluto una sigaretta. 
Sorpreso da questo intervento e lievemente imbarazzato, dopo essere arrossito un po', fa un cenno di assenso con la testa. Si avvicina, e Emanuela comincia il suo terzo pompino di seguito. Mentre glielo succhia avidamente pensa, che se questo è l'andazzo, dopo che anche lui la avrà riempita di sperma, arriverà anche il quarto. Anche lui viene copiosamente, stavolta tutto in bocca lasciando che le goccioli ancora sul petto e sulle gambe. Dopo essere venuto, la ringrazia ed esce. Emanuela decide di fare un tuffo per togliersi tutto quello sperma che le è rimasto addosso e riprende la sua postazione.
 
 
 
 
 
 
 
Nemmeno il tempo di sedersi sull'asciugamano che arriva il quarto. Lui sapeva già tutto, la raggiunge direttamente senza chiedere niente e si tira fuori il cazzo. La lascia un po' spiazzata. Gli altri erano stati più dolci, un po' più timidi, un po' più garbati, lui invece no. Niente sigaretta, subito ai fatti. Li per li la cosa non le andò tanto a genio, ma poi cominciò a leccarglielo. Prima le palle, poi la cappella, poi tutta l'asta, poi di nuovo la cappella in tutti modi possibili. Il Pallepiene le teneva per la testa e comandava i movimenti. 
 
Sorpresa ha smesso di leccarglielo e l'ha guardato negli occhi. Gli ha detto che non le piaceva che fosse così violento e che i suoi amici erano stati molto più dolci e se voleva che continuassi doveva esserlo anche lui.
A quel punto lo vide perdersi e di colpo gli si ammosciò. Non capiva cosa stesse succedendo. Quasi preoccupata gli chiese cosa avesse. Le disse che non sapeva niente degli altri. Che erano stati invitati al bar da altri due loro amici, Stefano e Benny (i figli di Emanuela) e che per tenere d'occhio la roba sarebbero tornati uno per volta.
Incredibile!!! Lei aveva creduto che si fossero fatti il passaparola per farsi spompinare tutti e quattro e invece nesuno di loro sapeva dell'altro, e il tutto era stato organizzato dai suoi amati figlioletti. Sentiva una grande gioia unita a grande soddisfazione.
Riprese in mano il cazzo del ragazzo. Era terrorizzato e voleva quasi andarsene ma non staccò la mano. Fumarono una sigaretta entrambi e lo tranquillizzò rassicurandolo che non era un problema farsi fare un pompino dalla mamma dei suoi amici, sarebbero ritornati tutti dei perfetti estranei come se non fosse successo niente. E che sarebbe stato un peccato che lui non godesse come i suoi amici e che quindi, per essere pari, doveva godere anche lui. Acconsentì e così riprese a leccarglielo e dopo un bel po di tempo riuscì a sborrarle addosso con una notevole quantità di sperma che la Svuotapalle non mancò di farsi scivolare sulla lingua.


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