Adagiata comodamente sul divano tentava invano di seguire il film in televisione. Nonostante
suoi sforzi non riusciva a concentrarsi sul video, e dire
che lo spettacolo era avvincente. Tutto inutile. Sentiva
crescere dentro di se un diffuso senso d’eccitazione, un calore che
lentamente s’espandeva in ogni parte del corpo attivandole la fantasia,
trascinandola, in questo modo, verso la totale perdita del controllo
mentale sulle sue azioni.
Le capitava di provare quella sensazione ogni qual volta il collegamento empatico con sua sorella gemella era più forte del solito.
Era sempre stato così, se una godeva l’altra si eccitava a dismisura, al punto da sentire la necessità di godere anche lei, da sola o se era fortunata con il suo ragazzo. Il sesso dava le percezioni migliori e se tutte e due facevano l’amore con il proprio ragazzo contemporaneamente, il piacere di una era amplificato da quello dell’altra.
Le capitava di provare quella sensazione ogni qual volta il collegamento empatico con sua sorella gemella era più forte del solito.
Era sempre stato così, se una godeva l’altra si eccitava a dismisura, al punto da sentire la necessità di godere anche lei, da sola o se era fortunata con il suo ragazzo. Il sesso dava le percezioni migliori e se tutte e due facevano l’amore con il proprio ragazzo contemporaneamente, il piacere di una era amplificato da quello dell’altra.
Si distese sul divano lasciando che il languore appena accennato crescesse dentro di lei sino a divenire eccitazione sessuale. Creava
con la mente le scene erotiche che da sempre l’eccitavano di più,
s’immaginava come protagonista e focalizzava sul suo corpo i
punti di contato delle mani, delle labbra, dei membri. Si
accarezzò, ma le mani che sentiva scorrere sul corpo non erano le sue.
Si alzò in piedi per potersi spogliare. Nella penombra di quella stanza, Lara, immaginò di spogliarsi per
un uomo che stava in trepidante attesa delle sue attenzioni. Lentamente
sfilò l’abito, lo lanciò sulla poltrona. S’inginocchiò sul divano a gambe larghe, con la fronte
appoggiata sullo schienale scorreva con la mano l’interno delle cosce.
Ebbe un brivido di piacere quando sfiorò le ormai umide labbra della
vagina. Seguì con cura il bordo concedendosi solo delle veloci e fugaci
escursioni sul clitoride, regolarmente s'inumidiva il dito, traendo
ancora più piacere dal sapore che lei stessa le aveva lasciato addosso.
In un altro appartamento non molto distante, Sara, seduta con le gambe aperte sul suo ragazzo, si stava godendo la mano che la esplorava
con cura tra le grandi labbra. Sollevata sulle ginocchia apriva sempre di più le gambe, le
piaceva sentire quel dito che giocava con il suo buchino, inclinava il
bacino spingendo il pube in avanti cercando di farlo entrare e
lanciando, allo stesso momento, un messaggio chiaro ed inequivocabile
circa i suoi desideri.
Lara s’infilò un dito nella vagina, lo sentì entrare con determinazione
nonostante spingesse piano. Reagì con un forte gemito a quello stimolo;
ruotava in modo da strofinarlo contro le pareti interne, premeva
su di esse stimolandole. Sentì
il bisogno di prendere un capezzolo tra l’indice e il pollice
dell’altra mano per stringerlo forte, il delicato tocco della pelle
sulla pelle, però, non era sufficiente a soddisfarla, quindi lo strinse
tra le unghie. Sembrava che al posto della sua mano ci fosse una calda
bocca a mordicchiarla, il capezzolo s’inturgidì seguito, con un breve
ritardo, dall’altro. Sentiva nascere il
forte ed irrefrenabile desiderio di sentire qualcosa di più consistente
dentro. Visualizzò
l’immagine del soprammobile regalatole da sua sorella. Era lì, a pochi passi da lei, bastava sporgersi un poco e prenderlo per soddisfare il suo desiderio.
Sara non resisteva più, allargò lentamente le gambe scendendo
verso di lui, lasciandosi finalmente penetrare da quel pene che aveva
sospirato sino a quel momento. Entrò lentamente, alla velocità
stabilita da lei. Continuava a scendere aprendosi sempre di più, quando
lo ebbe completamente dentro si ritrovò con le gambe talmente divaricate
da non riuscire a mantenere l’equilibrio.
Lara era riuscita a recuperare il suo fallo sintetico.
Desiderava coricarsi sul divano, aprire le gambe e infilarsi lentamente dentro la vulva quell’oggetto, non pensava ad altro.
Quella posizione non era delle più facili nonostante la sua grand’eccitazione, un conto è accogliere in quel modo un vero membro, duro ma adattabile, e un altro è infilarsi un oggetto rigido e per nulla intenzionato a adeguarsi alla curva interna della vagina. Si stupì di se stessa e del suo corpo quando lo sentì entrare senza troppe difficoltà. Un forte impulso di piacere la convinse a spingere con la mano il fallo di vetro ancora più dentro di sé. Si ritrovò a giocare con il suo stesso piacere penetrandosi a ritmo sostenuto, facendolo quasi uscire per poi farlo scorrere con decisione verso l’interno del suo corpo. Contraeva, quando lo aveva dentro, i muscoli interni del pube per sentirlo meglio senza rinunciare a tormentarsi il clitoride.
Desiderava coricarsi sul divano, aprire le gambe e infilarsi lentamente dentro la vulva quell’oggetto, non pensava ad altro.
Quella posizione non era delle più facili nonostante la sua grand’eccitazione, un conto è accogliere in quel modo un vero membro, duro ma adattabile, e un altro è infilarsi un oggetto rigido e per nulla intenzionato a adeguarsi alla curva interna della vagina. Si stupì di se stessa e del suo corpo quando lo sentì entrare senza troppe difficoltà. Un forte impulso di piacere la convinse a spingere con la mano il fallo di vetro ancora più dentro di sé. Si ritrovò a giocare con il suo stesso piacere penetrandosi a ritmo sostenuto, facendolo quasi uscire per poi farlo scorrere con decisione verso l’interno del suo corpo. Contraeva, quando lo aveva dentro, i muscoli interni del pube per sentirlo meglio senza rinunciare a tormentarsi il clitoride.
Sara si era ritrovata a cavalcare furiosamente il suo uomo, le piaceva
portarlo sino al limite per poi sentirlo riaprirsi la strada verso il
suo ventre, esultava nel sentirlo affondare completamente, nel trovare
nei testicoli il fine corsa della sua penetrazione. Dal canto
suo, lui, faceva bene la sua parte; incoraggiava le sue evoluzioni con
delle leggere ma decise spinte del bacino. Andando incontro a lei quando
scendeva, in modo da darle il piacere di una penetrazione violenta e
risoluta.
In quello stesso istante Lara si stava godendo il suo orgasmo, generato
più dalle sue abili mani che dall’oggetto con cui si penetrava.
Tra gli spasmi dell’orgasmo pensava a sua sorella, felice di renderle il favore. Nel loro gioco fatto di stimoli a distanza si divertivano ad influenzare il comportamento l’una dell’altra. Sapeva che il suo orgasmo avrebbe indotto lo stesso effetto in Sara, così come sapeva che lei non lo voleva ancora. Era sicura che sua sorella volesse ancora divertirsi un po’ con il suo ragazzo prima di raggiungere l’apice del piacere. Questa consapevolezza unita all’immagine, che si era formata nella sua mente, del corpo di Sara sopra quello del suo ragazzo, della sua espressione stupita per l’improvviso piacere, determinarono un incremento del suo. Si lasciò, finalmente, mentre si lasciava cadere supina sul divano tenendo a stretto contatto della pelle del ventre quell’oggetto di vetro che per quella sera l’aveva fatta godere.
Tra gli spasmi dell’orgasmo pensava a sua sorella, felice di renderle il favore. Nel loro gioco fatto di stimoli a distanza si divertivano ad influenzare il comportamento l’una dell’altra. Sapeva che il suo orgasmo avrebbe indotto lo stesso effetto in Sara, così come sapeva che lei non lo voleva ancora. Era sicura che sua sorella volesse ancora divertirsi un po’ con il suo ragazzo prima di raggiungere l’apice del piacere. Questa consapevolezza unita all’immagine, che si era formata nella sua mente, del corpo di Sara sopra quello del suo ragazzo, della sua espressione stupita per l’improvviso piacere, determinarono un incremento del suo. Si lasciò, finalmente, mentre si lasciava cadere supina sul divano tenendo a stretto contatto della pelle del ventre quell’oggetto di vetro che per quella sera l’aveva fatta godere.
Sara spinse in basso il pube contraendo al contempo i muscoli. Inarcò la schiena spingendo in avanti il bacino, guardò per un istante negli occhi di lui poi urlò di piacere. In
preda ad un frenetico orgasmo urlò forte, sconvolgendo anche il suo
uomo. Si gustò tutto il piacere fino in fondo prima
di lasciarsi scivolare tra le ginocchia di lui per finire la sua opera
con la bocca. Mentre lo sperma denso e caldo le colava giù dalla
gola pensava a sua sorella, che per quella sera non poteva gustarsela.
Peccato che Lara avesse una bottiglia di crema di whisky nell’armadietto della sala. Non era caldo ed era troppo dolce ma quel liquido denso e biancastro le dava un piacere unico quando le scendeva già dalla gola.
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